Film Sulla Prima Guerra D’Indipendenza
Trama: La vicenda copre un arco di nove anni, dal 1850 al 1859. Franco e Luisa si sposano contro il volere della nonna di Franco, una marchesa che vive in una ricca villa sulle rive del lago di Lugano, nella Valsolda. La nobile signora si era occupata di Franco sin da quando questi era rimasto orfano. Dopo il suo matrimonio segreto, Franco viene diseredato dalla nonna, benché esistesse un testamento del nonno, che lo nominava erede universale. La nonna, per perseguire il suo scopo, ha distrutto a suo tempo il testamento ma, a sua insaputa, una copia è rimasta in casa di un amico di Franco, il professor Gilardoni. Dopo il matrimonio, Franco e Luisa vanno a vivere nella casa dello zio di lei (fratello della mamma di Luisa, morta poco dopo il matrimonio), un piccolo funzionario dell’impero asburgico. I due sposi, a cui nel 1852 nasce una bambina (Maria, soprannominata Ombretta dallo zio, perché questo era il nome del personaggio di una filastrocca, che lui canta spesso alla bimba); la famigliola vive felicemente ma un po’ nelle ristrettezze, grazie allo stipendio dello zio, oltre che di una piccola rendita di Franco. Però, sempre per intervento della nonna di Franco, lo zio subisce dei guai con il governo austriacper il quale lavora: durante una perquisizione in casa sua vengono infatti fatti trovare dei volantini che incitano i lombardi a rivoltarsi contro l’Austria. I volantini in realtà erano stati portati da alcuni amici di Franco, patrioti e “cospiratori”, ma Franco eviterà l’arresto (sempre per l’intervento della nonna), ma purtroppo alla fine lo zio verrà licenziato. Venuto a mancare il sostegno dello zio, Franco è costretto a lasciare la moglie ed andare a Torino in cerca di lavoro. In questo modo, oltre che lavorare per mantenere la famiglia (verrà assunto in un giornale), può vivere in uno Stato liberale (il Regno di Sardegna guidato da Cavour e da Vittorio Emanuele II), ritenuto l’oppositore principale dell’Austria e quello che avrebbe potuto guidare l’unificazione dell’Italia, liberandola dal dominio delle potenze straniere. Durante l’assenza di Franco, però, la piccola Ombretta annega giocando in riva al lago. Quel giorno Luisa era uscita di casa senza dir nulla a nessuno, proprio per affrontare direttamente ed una volta per tutte, la nonna di Franco (mentre la marchesa si recava ad un monastero per una celebrazione religiosa). Nel frattempo, lasciata sola (è in casa anche lo zio, ma egli pensa che Ombretta sia dalla mamma, ignorando che Luisa sia fuori), la bimba scende verso il lago e, nel tentativo di far galleggiare una barchetta che le hanno regalato, cade in acqua. A nulla valgono i soccorsi del medico. Luisa, che non potrà avere il confronto con la nonna di Franco perché richiamata dalle grida delle donne del paese che l’avvertono dell’incidente, si chiude nel suo dolore, ritenendosi responsabile della morte della figlia. Fino ai funerali veglia la bimba morta ed appare fuori di sé: chiama la bambina continuamente per nome, come se fosse ancora viva. Franco nel frattempo, avvertito dallo zio, rientra in Valsolda passando per Lugano, cioè dalla Svizzera, per non far capire che viene dal Piemonte, anche se ormai le sue affiliazioni sono ben note. È distrutto dal dolore, ma si accorge che Luisa sembra non amarlo più. Ella infatti non reagisce a quel lutto, non parla con nessuno, non si consola pensando che Ombretta sia in paradiso, perché ha perduto del tutto la fede in Dio. Franco non può rimanere in Valsolda perché rischia l’arresto: non comprende perché la moglie non reagisca e teme che l’amore di lei sia finito; Franco torna dunque in Piemonte, dove riprende la sua attività lavorativa e politica. Prima di partire per Torino, però, è avvertito da un sacerdote che la nonna vuole chiedergli perdono e restituirgli quello che gli spetta come eredità del nonno. La nonna, infatti, ha saputo dal professor Gilardoni che esiste una copia del testamento e, dopo la morte di Ombretta, in sogno vede la bimba che la incolpa della sua morte: terrorizzata dall’idea di finire all’inferno dopo la morte, si pente. Ma Franco tornerà in Piemonte senza andare dalla nonna (nel libro di Fogazzaro invece l’incontro avviene, ma è la nonna che dice a Franco: “ti perdono” e il nipote, indignato, se ne va via). Franco e Luisa si rivedono dopo quasi tre anni, nel febbraio 1859: lui si è arruolato volontario nell’esercito piemontese che, alleato con la Francia di Napoleone III, si appresta a scatenare la guerra contro l’Austria (sarà la seconda guerra di indipendenza). I due si incontrano sul lago Maggiore: Luisa però, ancora chiusa nel suo dolore ed incapace di vedere altro, fino all’ultimo è stata indecisa sull’opportunità di incontrare il marito; solo grazie ai rimbrotti dello zio alla fine ella accetta di salutarlo. Sottesa a quest’incontro, che potrebbe essere l’ultimo fra i due, c’è la possibilità di concepire un secondo figlio: ed è questo ciò che frena maggiormente la donna (nel film comunque tale possibilità viene taciuta, mentre nel romanzo lo zio di Luisa le dice esplicitamente che deve pensare ad “un’altra” Ombretta: Luisa, a quelle parole, risponde sdegnata che non vuole). Perciò Luisa è fredda quando incontra Franco, il quale è invece pieno d’entusiasmo patriottico e d’amore per lei. Tuttavia, di fronte alla possibilità di non rivederlo più (Franco sta per partire per la guerra e difficilmente tornerà vivo) e all’amore tanto vivo e forte che il marito le mostra, Luisa capisce che lo ama ancora. La mattina dopo essi si salutano: Franco riparte, in un vaporetto colmo di soldati e di bandiere tricolori; l’addio è struggente, ma, benché nel film non sia chiaro, Luisa sente di essere di nuovo incinta: da quella notte un nuovo figlio cresce in lei.
Genere: Storico
Durata: 105 minuti
Paese: Italia
Regia: Mario Soldati